Intervista al Prof. Shlomo Melamed

A cura del Dott. Amedeo Lucente
Professore Emerito, Facoltà di Medicina, Università di Tel Aviv, Israele

 

Shlomo Melamed (Choka) è un glaumatologo di fama mondiale e Professor Emeritus of Ophthalmology alla Tel Aviv University Medical School. Tra gli incarichi ricoperti ricordiamo: Full Professor Ophthalmology School of Medicine Tel Aviv University, Presidente della International Society for Glaucoma e della International Glaucoma Society (IGS), nonché Chairman of the Third World Glaucoma Promotion. Da sempre è molto vicino all’oftalmologia italiana, vicinanza culminata nella Glaucoma Conference Italy-Israel organizzata nel 2013 a Tel Aviv insieme al Prof. Marco Nardi; evento che avrebbe dovuto ripetersi a marzo 2024 sempre a Tel Aviv, ma che i recenti eventi bellici hanno costretto a rinviare.

D: Prof. Melamed, lei è riconosciuto come uno dei principali opinion leader mondiali sul glaucoma. Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta verso l’oftalmologia e in particolare verso il glaucoma?

R: Ho scelto il campo dell’oftalmologia perché coinvolge un organo sensoriale molto interessante e importante, molto complesso e costituito da una varietà di sistemi diversi e stimolanti. Esiste una miscela equilibrata nella nostra professione: fisiologia interessante, variabilità dei problemi clinici, necessità di cure mediche e chirurgia sofisticata, nuove tecnologie di imaging e terapia, ecc. Credo fermamente che la cura del glaucoma sia la sottospecialità più “intellettuale” dell’oftalmologia, con così tante sfide che ancora mi affascinano:

  • La comprensione della fisiologia della rete trabecolare, del meccanismo di perdita delle cellule gangliari e del danno al nervo ottico.
  • Le correlazioni tra struttura e funzione: imaging dell’RGC e del nervo ottico, campi visivi computerizzati, previsione del modello di perdita della vista, ecc.
  • I trattamenti della IOP elevata con una varietà di farmaci, laser, procedure chirurgiche, ecc.
  • Lo sviluppo di nuove metodologie applicando l’alta tecnologia per la diagnosi e il trattamento.

Sono stato molto fortunato ad ottenere una borsa di studio sul glaucoma presso il Mass Eye and Ear Infirmary, Harvard Medical School, Boston. Sono stato a contatto con il mio mentore, David Epstein e con un grande team di medici e scienziati molto qualificati: la “Crema” del mondo accademico. Sono rimasto in facoltà per diversi anni innamorandomi di tutti gli aspetti inerenti lo studio del glaucoma e dello sviluppo di nuove idee per migliorare la terapia per i nostri pazienti.

D: Qual è il percorso di studi per diventare oculista e chirurgo oftalmico in Israele?

R: In Israele, devi terminare gli studi di medicina e il tirocinio prima di scegliere la tua sottospecializzazione.
Una volta accettato al programma di internato, ci vogliono 5 anni, 4 dei quali sono di oftalmologia in un ospedale universitario, sei mesi in un altro reparto chirurgico e sei mesi di ricerca oftalmica obbligatoria.
Molti residenti continuano a fare borse di studio per 1-2 anni in altri centri internazionali.

D: Durante la sua prestigiosa carriera ha lavorato in università, ospedali, studi privati e in attività di beneficenza. Qual è la sua esperienza in ciascun campo e qual è il ruolo del Servizio sanitario nazionale nel fornire assistenza oftalmica in Israele?

R: In Israele abbiamo una Medicina Comunitaria molto forte ed efficiente per tutti. Tuttavia la maggior parte degli oftalmologi ha uno studio privato oltre al lavoro quotidiano nel sistema ospedaliero. Esiste una forte domanda di prestazioni mediche private; altri partner e molte compagnie assicurative forniscono infatti una copertura sanitaria aggiuntiva per i pagamenti extra. Pertanto nascono sempre più nuovi centri clinici avanzati che forniscono tutte le opzioni chirurgiche oftalmiche, a fronte di pagamenti da parte di enti non statali ed assicurazioni.
Quindi, l’oftalmologia privata “bilancia” il grande bisogno di cure oftalmiche, e fornisce alla Nazione un certo “sollievo” dal peso economico della ospedalità pubblica.

D: Il glaucoma è ad oggi un problema irrisolto: negli ultimi decenni Israele è stata la culla delle più importanti innovazioni nel campo del glaucoma. Quali sono secondo lei i campi di ricerca più promettenti nella patogenesi, nella diagnosi e nel trattamento? In particolare cosa ne pensa delle cosiddette procedure mininvasive?

R: In effetti, siamo molto orgogliosi dell’importante ruolo che assumiamo nelle soluzioni high-tech per problemi oftalmici complessi. Israele era ed è tuttora molto attivo in questo campo, con numerose aziende che hanno creato e sviluppato nuove tecnologie in campi come laser, procedure chirurgiche, miglioramenti dell’imaging, ecc.
Sono fermamente convinto che il trattamento laser, in particolare la SLT, sia un progresso molto importante nel campo della terapia oftalmologica. Tale trattamento è basato su alcuni studi che ho svolto ad Harvard e che hanno delineato il meccanismo biologico della SLT. Sono orgoglioso del fatto che siamo stati il primo gruppo a proporre la SLT come procedura primaria nel 2003 per il glaucoma.

D: Oltre al suo successo professionale, è conosciuto come una persona brillante, aperta di mente e con molti interessi sociali. Può dare un messaggio e delle raccomandazioni alle nuove generazioni che si affacciano al mondo dell’Oftalmologia?

R: Penso che tutti noi oftalmologi, soprattutto come esperti di glaucoma, dovremmo essere molto soddisfatti della nostra meravigliosa professione. È uno dei campi più sofisticati della medicina. C’è così tanto da imparare e sviluppare; personalmente sono in un costante ricerca di avventure scientifiche e conferme, nonostante pratichi oftalmologia da molto tempo. Il mio consiglio a tutti i giovani professionisti: sii curioso! Poniti le domande chiave e prova a rimuovere parte dell’ignoto con grandi idee collaborando sempre con i tuoi colleghi.

Amedeo Lucente

Fonte: OftalmologiaDomani.it

 

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