Quando il glaucoma colpisce un bimbo, la storia di Hunter

L’importanza della diagnosi precoce nel glaucoma congenito

 

Considerato una malattia degli adulti, che colpisce a una certa età, in realtà il glaucoma può riguardare tutti, anche i bambini molto piccoli.
Lo dimostrano storie come quella di Hunter, un ragazzo di Louisville, negli Usa, che ha scoperto la patologia, un glaucoma congenito, a pochi mesi.

La storia di Hunter

La vicenda di Hunter, raccontata in occasione del Glaucoma Awareness Month, un mese di sensibilizzazione sulla malattia promosso dal Glaucoma Research Foundation, che si celebra proprio a gennaio, ha un finale per fortuna positivo: il ragazzo ha ora 15 anni e sta bene, è stabile, ma a pochi mesi dalla nascita scoprire il problema è stato doloroso e difficile per i genitori.

“Quando aveva circa 5 o 6 mesi – racconta Melissa Wright, la madre di Hunter – eravamo in spiaggia in vacanza, e abbiamo notato che ogni volta che eravamo fuori, teneva gli occhi chiusi”. Preoccupati, i genitori si sono rivolti al pediatra che li ha indirizzati a uno specialista. “Parlava del glaucoma e l’ho sentito dire che Hunter avrebbe potuto diventare cieco un giorno. Sono rimasta davvero sconvolta,” ha aggiunto mamma Melissa.
A 5 mesi e poi a 4 anni, Hunter ha subito tre interventi chirurgici e cinque esami sotto anestesia. Ora è un adolescente e grazie alle procedure e all’intervento precoce, il glaucoma è stabile.

Il Glaucoma congenito

“In generale, spiega il Prof. Giorgio Marchini, Professore ordinario di Malattie dell’Apparato visivo e Direttore della Clinica di Oculistica dell’Università di Verona il glaucoma congenito è molto raro, colpisce circa un bambino ogni 10-20 mila nati vivi: per la cura richiede competenze non facili da acquisire.

Dal punto di vista della diagnosi – prosegue il Prof. Marchini – è importante che anche il pediatra di base sia consapevole di questa possibilità. Un bambino che nasce, si lamenta, lacrima, ha il blefarospasmo, cioè la chiusura forzata delle palpebre, un occhietto un po’ più grande che rifugge la luce deve far nascere il sospetto e far intervenire subito. Generalmente si deve ricorrere alla chirurgia. Verona è uno dei centri di riferimento nazionale per le malattie della vista che si presentano nella primissima infanzia”.

 

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