Sostituti lacrimali: non sono tutti uguali

Intervista alla Prof.ssa Piera Versura, Università di Bologna – Policlinico S. Orsola

 

Non tutti i sostituti lacrimali sono uguali. Questo è un grande mito da sfatare, soprattutto verso chi ritiene non vi siano differenze sostanziali tra un prodotto e un altro. Invece la differenza c’è e deriva da studi approfonditi di chi li progetta. È questo il primo messaggio della Professoressa Piera Versura, del Laboratorio Analisi Cornea e Superficie Oculare – Ricerca Traslazionale, UO Oftalmologia  DIMEC, presso l’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – IRCCS AOU di Bologna – Policlinico S. Orsola.

I sostituti lacrimali dal punto di vista regolatorio sono medical devices. Hanno una legislazione che di recente è stata rivista, è diventata più stringente. È questo è un fattore importante, perché si tratta di un prodotto che più volte al giorno, tutti i giorni, per molto tempo le persone somministrano. Oltre che prove di sicurezza devono essere prodotte anche delle evidenze di efficacia.

Spread the love

dovresti vedere

Trapianti di cornea, con pandemia calo di donatori e interventi

“Donare ed avere fiducia nel trapianto quando è necessario”: le indicazioni del Prof. Leonardo Mastropasqua, Presidente della Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare