FAQ – Disturbi oculari

Blefarite

Ho gli occhi cisposi e sporchi. Sarà congiuntivite?

No, il fastidio descritto è chiaramente legato ad una blefarite, cioè ad un arrossamento del bordo palpebrale, con interessamento delle ghiandole dei Meibomio e delle ciglia.

Mi trucco gli occhi. Mi verrà la blefarite?

No, perché se la rimozione degli elementi del trucco e l’igiene consecutiva della palpebra sono costanti ed efficaci, non si produrrà blefarite né ostruzione dei dotti delle ghiandole di Meibomio.

Ho la blefarite e mi sono stati prescritti farmaci probiotici. Come mai?

L’attività dei farmaci probiotici interagisce in maniera positiva nella produzione del secreto delle ghiandole di Meibomio che, se alterato, facilita la formazione di fenomeni blefaritici.

Il mio Oculista mi parla di astigmatismo che causa la mia blefarite. È vero?

Sì, molte volte l’astigmatismo può generare blefarite per la posizione anomala di strizzamento delle palpebre che il soggetto astigmatico assume. Questa tensione del bordo palpebrale non facilita il normale turnover del sebo prodotto e fa iniziare il processo infiammatorio.
L’uso degli occhiali può contribuire positivamente alla risoluzione del problema.

La mia blefarite si è complicata con un calazio. Perché?

Il mancato turnover della produzione del secreto delle ghiandole di Meibomio produce, in prima battuta, una infiammazione del bordo palpebrale che può ostruire meccanicamente l’orifizio esterno delle ghiandole di Meibomio, facilitando la formazione di un calazio.
Le norme di igiene e l’uso di occhiali correttivi possono risolvere facilmente il problema.

 

Calazio

Penso di avere un orzaiolo. Che faccio?

Molte volte, la presenza di un calazio è scambiata con quella di un orzaiolo. La differenza è sostanziale per la diversa origine patologica, ma facilmente le persone comuni identificano con la parola orzaiolo qualunque formazione cistica o pseudo cistica della rima palpebrale.

Devo operarmi di calazio. Mi dicono che si può anche togliere senza apporre delle suture.

I calazi si presentano sia nella palpebra superiore che inferiore. Solitamente quelli della palpebra superiore sporgono verso l’esterno e tendono la cute palpebrale che può diventare violacea e congesta. La chirurgia dal lato esterno è più facile e radicale, pur richiedendo 2-3 tre punti di sutura.
I calazi della palpebra inferiore, invece, restano più contenuti nello spessore palpebrale e quindi la loro rimozione dall’interno, con una piccola incisione della congiuntiva, è sicura, completa e radicale.

Ho un calazio. Devo rivolgermi ad un oculista o ad un chirurgo plastico?

L’oculista avrà più rispetto delle strutture del bordo palpebrale perché ne considera anche l’importanza funzionale. La consuetudine ad adoperare strumentario e suture da microchirurgia è esperienza quotidiana dell’oculista. Pertanto, sarebbe da preferire questo specialista, anche se molti chirurghi plastici si stanno dedicando alla chirurgia palpebrale con successo e crescente esperienza.

Oltre alla terapia locale mi è stata prescritta una terapia con farmaci probiotici. È corretto? Li devo prendere?

Certamente sì. Poiché l’effetto benefico di questi prodotti migliora la produzione della secrezione delle ghiandole di Meibomio rendendo il sebo più fluido e scorrevole e riducendo così la possibilità di formazione di un calazio.

Purtroppo, mio figlio ha un calazio. Che fare?

Il calazio è un’affezione cronica, sicuramente fastidiosa, facilmente presente nei soggetti giovani per la mancata correzione di un difetto visivo, di solito un astigmatismo. Una visita oculistica, una semplice prescrizione di farmaci locali e magari un’attenzione alla dieta, integrabile con farmaci probiotici, potrà risolvere facilmente il problema senza bisogno di ricorrere alla chirurgia. Naturalmente la correzione dell’eventuale difetto visivo è fondamentale.

 

Congiuntivite

Ho gli occhi rossi e mi sembra di avere sabbia. Metto un collirio antibiotico?

Questo tipo di sintomatologia rivela di solito una irritazione congiuntivale che in qualche caso può essere invece una manifestazione di occhio secco.
In genere un’automedicazione non è indicata, a maggior ragione se si ricorre a colliri antibiotici. Fino al controllo specialistico, meglio adoperare lacrime artificiali.

Con gli occhi rossi uso volentieri un collirio con vasocostrittore. Ho subito una sensazione di benessere. Posso continuare ad usarlo?

Assolutamente no. Il collirio con vasocostrittore produce un’apparente immediata risposta benefica che si tramuta, nel tempo, in un effetto opposto paradosso di sfiancamento dei piccoli vasi congiuntivali con un ritorno ad una iperemia cronica, cioè ad un colorito rosaceo che non andrà più via.

Mi hanno parlato di congiuntive da adenovirus. È grave?

La forma di congiuntivite da adenovirus è particolare, e anche abbastanza fastidiosa. Il virus vive normalmente nella nostra gola e nel nostro naso, ma un abbassamento di difese immunitarie può produrre una manifestazione virale anche a carico degli occhi.
Si avranno infiltrati sottoepiteliali da aggregato virale, con visione offuscata e sensazione di corpo estraneo, e lacrimazione.
La manifestazione può essere bilaterale, spesso per un passaggio da un occhio all’altro da parte del paziente stesso.
Il trattamento va iniziato velocemente, separando i colliri di un occhio dall’altro, avendo anche cura di lavarsi spesso le mani e tenere distinti i kit di medicazione. La scelta terapeutica è legata all’esperienza dell’oculista con uso di lacrime artificiali, colliri steroidei e talvolta uso di atropina. Vanno ripetuti controlli specialistici per modulare la terapia e ridurre gli effetti cicatriziali.

Il mio bambino si è svegliato con abbondante lacrimazione e secrezione purulenta. Che faccio?

Nei bambini piccoli si può avere facilmente un’infezione della congiuntiva e del primo tratto delle vie lacrimali di deflusso. Importante insegnare al bambino a lavarsi spesso le mani, pulire gli occhi con fazzolettini detergenti, istillare gocce di collirio antibiotico senza esagerare nel sovradosaggio possibilmente sotto controllo specialistico.

Mi sveglio la mattina con gli occhi appiccicati e un po’ di secrezione. È congiuntivite?

No, facilmente si tratta di un’alterazione del film lacrimale dovuta ad una evaporazione della quota acquosa, spesso per un eccesso di temperatura nell’ambiente in cui si soggiorna. La secrezione non è patologica, ma è la componente mucosa del film lacrimale che si deposita lungo la palpebra simulando una produzione infettiva.

 

Orzaiolo

Ho un gonfiore e una puntina bianca sul bordo della palpebra. La spremo o la buco con un ago sottile?

No, mai. L’orzaiolo è una infezione della base del follicolo pilifero dovuta a germi.
Il trattamento va quindi effettuato con terapia topica corretta e le soluzioni empiriche e casalinghe sono assolutamente da evitare.

Ho un orzaiolo: posso truccarmi o no?

Converrebbe astenersi dal trucco per un po’ di giorni, perché l’uso di prodotti cosmetici irriterebbe ancora di più il bordo palpebrale.

Ho sentito parlare di impacchi caldi. È vero?

Nel passato queste soluzioni erano piuttosto diffuse come rimedi empirici. Oggi comunque, sia nel caso dell’orzaiolo che del calazio, si è rivalutato l’uso di appositi sistemi che riscaldati vengono poggiati sul bordo palpebrale favorendo un decorso benigno della patologia palpebrale.

Se guarisco dall’orzaiolo, mi resterà una cicatrice o perderò le ciglia?

Nessuna cicatrice e nessuna particolare sofferenza delle ciglia, purché l’orzaiolo sia trattato presto sotto controllo specialistico.

Ho avuto un orzaiolo nell’occhio destro. Mi verrà anche a sinistra?

Come già spiegato, l’orzaiolo è una infezione del follicolo pilifero. È molto facile capire che una buona pulizia del bordo palpebrale può aiutare a evitare la formazione di un orzaiolo.

A cura di
Dott. Vittorio Picardo – EyesON

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