Non solo spia del pianto, tutte le funzioni delle lacrime

Non sono solo una manifestazione del pianto. In tre strati le lacrime hanno funzioni tutte essenziali: protettive, nutritive ed essenziali per la vista. Rappresentano una delle componenti più importanti della superficie dell’occhio. In caso di percezione di sabbia, fitte, dolore e sensazione di secchezza negli occhi, rossore, bruciore esterno, e talora anche un aumento della lacrimazione stessa, oltre che difficoltà nella visione e offuscamenti transitori, è di fondamentale importanza effettuare una visita oculistica.

EyesON ha fatto il punto con Pasquale Aragona, Professore Ordinario e Docente di Oftalmologia presso il Dipartimento di Scienze Biomediche dell’Università di Messina, Direttore della Clinica Oculistica dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “G. Martino” della stessa città.

Cosa sono le lacrime?
Le lacrime rappresentano una delle componenti più importanti della superficie dell’occhio, essendo distribuite come un film su di esso. Hanno una composizione e struttura ben precisa in tre differenti strati, ognuno dei quali svolge delle funzioni fondamentali.
Internamente troviamo lo strato mucoso, che rappresenta l’aggancio alle cellule più superficiali di cornea e congiuntiva; nella porzione intermedia ritroviamo lo strato acquoso, una vera e propria soluzione all’interno della quale sono disciolte numerose componenti; infine, più esternamente, è presente lo strato lipidico, una sorta di barriera che consente alle lacrime di non evaporare e rimanere distribuite sulla superficie dell’occhio.

Quindi le lacrime sono un film extraoculare?
È di fondamentale importanza non considerare le lacrime qualcosa di esterno e indipendente dall’occhio, perché esiste tutto un sistema di strette connessioni con alcune strutture oculari, quali le ghiandole lacrimali principali ed accessorie, le cellule epiteliali di cornea e congiuntiva, il bordo palpebrale e le strutture nervose che svolgono funzioni interconnesse al mantenimento della stabilità e produzione delle lacrime stesse.

Dove si producono e che funzioni svolgono le lacrime? 
Diverse ghiandole partecipano alla produzione delle lacrime, che sono costituite da numerose componenti. Si riconoscono infatti la ghiandola lacrimale principale e ghiandole accessorie, come le ghiandole di Meibomio, presenti all’interno delle palpebre e responsabili della produzione dello strato lipidico, le ghiandole mucipare a loro volta coinvolte nella produzione dello strato mucoso.
Una volta prodotte le lacrime vengono distribuite, dal margine palpebrale, come una sottile pellicola su tutta la superficie dell’occhio.
Si crea uno strato omogeneo che svolge funzioni di protezione nei confronti della superficie esterna dell’occhio, costantemente esposta a numerosi agenti potenzialmente dannosi, che vengono pertanto allontanati grazie ai meccanismi di deflusso delle lacrime stesse, cioè al movimento delle palpebre.
Svolgono inoltre funzioni nutritive per le cellule esterne di cornea e congiuntiva. Non per ultimo hanno un ruolo chiave nella visione, creando una superficie regolare, come una lente, essendo il primo mezzo diottrico che la luce incontra.

Come possiamo capire se le nostre lacrime sono sufficienti e regolari per i nostri occhi?
Comunemente e per svariati motivi il sistema, che abbiamo visto regolare i meccanismi di produzione e distribuzione delle lacrime, può risultare alterato. In queste condizioni si possono percepire disturbi come la percezione di sabbia, fitte, dolore e sensazione di secchezza negli occhi. Altri disturbi comuni sono rappresentati dal rossore ricorrente, bruciore esterno, e talora anche un aumento della lacrimazione stessa. Inoltre si possono percepire difficoltà nella visione e offuscamenti transitori.
Di fronte a disturbi di questo tipo è di fondamentale importanza effettuare una visita oculistica, per valutare la presenza di disfunzione e instabilità delle lacrime, e riconoscere gli eventuali danni presenti sulla superficie dell’occhio e trattarli adeguatamente.

Ci possono essere alterazioni delle lacrime? Da malattia o da condizioni di ambiente di lavoro domestico?
Esistono numerose condizioni che possono generare una disfunzione nella lacrimazione, sia transitorie che di tipo patologico stabile.
Infatti i cambiamenti nell’ambiente esterno, come il tasso di umidità nell’aria, possono alterare la stabilità della lacrima stessa. Tuttavia una superficie oculare sana è in grado di ricostituire un equilibrio, anche in condizioni esterne avverse per l’occhio, evitando l’insorgenza di danni.
È da sottolineare invece il ruolo importante dell’utilizzo dei videoterminali, come PC, tablet e smartphone nelle ore di lavoro, che possono modificare la funzione lacrimale, aumentando significativamente il tempo che intercorre tra un ammiccamento e il successivo, ed esponendo di conseguenza le lacrime ad una maggiore evaporazione, e quindi instabilità e alterata distribuzione sull’occhio.
Esistono poi tutta una serie di condizioni patologiche che possono rendere il problema di disfunzione lacrimale persistente, come alterazioni a carico del margine palpebrale e ghiandole di Meibomio, congiuntiviti allergiche, utilizzo di lenti a contatto, e malattie autoimmunitarie che alterano in maniera cronica la stabilità e funzione delle lacrime, generando col tempo tutta una serie di cambiamenti che portano alla formazione di danni persistenti sulla superficie oculare.

Possiamo integrare le nostre lacrime con quelle artificiali?
In molte situazioni, patologiche e non, risulta necessario dover utilizzare dei sostituti lacrimali, meglio conosciuti come lacrime artificiali. Si tratta di dispositivi che possono variare molto nei loro costituenti.
Questi cercano principalmente di agire aumentando il volume acquoso delle lacrime, oltre che migliorare la stabilità della lacrima stessa. Inoltre possono contenere costituenti, come osmoprotettori, fondamentali per proteggere le cellule epiteliali di cornea e congiuntiva, cercando anche di curare i danni cui è sotto posto cronicamente un occhio secco.
Di fronte ad una condizione conclamata di disfunzione lacrimale o occhio secco, sarà tuttavia necessario effettuare delle terapie, che talora possono prevedere l’utilizzo ripetuto, nel corso della giornata, di diverse somministrazioni e talora di differenti tipologie di lacrime artificiali.

La visita oculistica può capire se il nostro film lacrimale è sano e integro?
La visita oculistica è alla base per riconoscere e comprendere le possibili cause di una disfunzione lacrimale. Certamente riconoscere i sintomi rappresenta il primo momento per inquadrare questa tipologia di problema, e l’utilizzo di alcuni questionari specifici permette di valutate e quantificare la gravità del problema.
L’esame delle lacrime consentirà di valutarne inoltre la stabilità, l’integrità e la funzionalità di tutte quelle strutture che partecipano a questo articolato meccanismo. Oggigiorno l’evoluzione tecnologica in ambito oculistico ci consente di poter analizzare molti aspetti delle lacrime, che vanno dal volume, alla composizione, concentrazione di soluti, grado di infiammazione e stabilità, oltre che l’integrità delle varie strutture ghiandolari. Inoltre l’utilizzo di specifici coloranti consente di apprezzare quelli che sono i potenziali danni che riguardano la superficie oculare, e di poter stabilire quindi la gravità dell’occhio secco e di conseguenza scegliere le più opportune e adeguate terapie.

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