Società Italiana Banche degli Occhi

Le Banche degli Occhi nascono con la finalità di raccogliere, processare, conservare e distribuire i tessuti oculari a scopo di trapianto.

Il loro ruolo è fondamentale in quanto non è consentito alcun trapianto di tessuti oculari, se non provvisti della documentazione rilasciata da una Banca degli Occhi che certifichi la sicurezza e la qualità del tessuto fornito.

Le Banche degli Occhi operano nell’ambito del Sistema Nazionale Trapianti in coordinamento con i Centri Interregionali e Regionali per i Trapianti.

Oggi, attraverso la dichiarazione di volontà, ogni singolo cittadino ha la possibilità di esprimersi liberamente in merito alla donazione di organi e tessuti. Grazie all’esemplare sensibilità e propensione alla donazione dei cittadini e al grande lavoro di raccolta, selezione, conservazione e distribuzione dei tessuti oculari, il sistema delle Banche degli Occhi soddisfa puntualmente il fabbisogno nazionale per le richieste di tessuti per trapianto.

L’attività di Eye Banking svolta da una Banca degli Occhi comincia dalla raccolta dei tessuti oculari giunti dopo essere stati prelevati dai numerosi Centri Prelievo dei bacini di utenza delle varie Banche regionali (in Italia il prelievo delle cornee è regolato dalla legge n° 301 del 1993). Il prelievo delle cornee può essere eseguito entro 24 ore dal decesso. Una volta arrivato in Banca il tessuto viene accettato, codificato e l’attività di Eye Banking procede con la verifica dell’idoneità del donatore, basata sia sull’anamnesi remota e prossima del donatore, con valutazione delle cause di decesso e degli eventuali criteri specifici di esclusione, sia sull’idoneità virologica (esclusione di patologie virali trasmissibili). I tessuti oculari vengono poi processati in ambienti a contaminazione controllata (ambienti che garantiscono un alto grado di qualità dell’aria secondo linee guida in vigore nella Comunità Europea) per verificarne le caratteristiche morfologiche e funzionali (per es. trasparenza, diametro, conta cellulare, eventuale mortalità, morfologia delle cellule) minimizzando il rischio di contaminazione microbiologica; infine vengono conservati in specifici liquidi a temperatura controllata. Prima dell’invio di tutti i tessuti, viene eseguito un controllo colturale microbiologico, per escludere eventuali contaminazioni.

Diversi sono i casi per cui è necessario un trapianto di cornea; ne sono esempio le malattie congenite, i traumi dovuti ad incidenti, gli esiti di infezioni che inducono una perdita di trasparenza della cornea e un danneggiamento con perdita parziale o totale della vista. Le tipologie di trapianto sono molteplici e con le nuove tecnologie è possibile trapiantare il tessuto corneale nella sua interezza (a tutto spessore) oppure è possibile sostituire solo la porzione di tessuto danneggiato (in questo caso le Banche degli Occhi forniscono dei lembi pretagliati da cornea intera, che il chirurgo può trapiantare utilizzando tecniche meno invasive per il paziente).

 

 

In un sistema organizzato qual è ormai quello dei trapianti di cornea in Italia, la condivisione di conoscenza ed esperienza tra coloro che operano nello stesso settore e la collaborazione tra Banche e chirurghi sono elementi fondamentali per migliorare gli standard qualitativi di attività.

In virtù di questo, dal 2000 si è costituita la Società Italiana Banche degli Occhi (SIBO); Società nata dapprima come Gruppo di Studio delle Banche degli Occhi Italiane e poi come Società scientifica e che rappresenta a livello nazionale tutte le Banche degli Occhi identificate e autorizzate dalle Regioni. La Società, raccogliendo in sé l’attività delle banche del territorio nazionale, è oggi punto di riferimento e di coordinamento e si pone come obiettivo quello di portare un contributo, costruttivo e formale, interagendo efficacemente con tutte le componenti del mondo oftalmologico e con le istituzioni che regolano l’attività di procurement e trapianto in Italia (Ministero della Salute, Centro Nazionale Trapianti, Centri di Coordinamento Regionali e Interregionali).

 

[a cura di: Dr.ssa Francesca Pateri – Società Italiana Banche degli Occhi]

guarda anche