Covid: il trapianto di cornea è sicuro, anche grazie alle Banche degli Occhi

Interviene il Vice Presidente della Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare Severino Fruscella

 

Si accumula sempre più evidenza scientifica sul fatto che i trapianti di cornea siano sicuri anche in epoca di pandemia COVID-19. I dati scientifici disponibili suggeriscono infatti che il rischio di trasmissione di COVID-19 attraverso il trapianto di cornea è basso. Tuttavia, con molta cautela, le linee guida della Eye Bank Association of America (EBAA), sullo screening dei donatori dovrebbero continuare ad essere implementate man mano che la comprensione della SARS-CoV-2 e le eventuali interferenze con trapianto di cornea si evolvono. È quanto emerge dal Congresso dell’American Society of Cataract and Refractive Surgery (ASCRS) che si è tenuto a Las Vegas.

COVID-19 e patologie oculari, cosa dicono i dati

Dalle ricerche presentate emerge che è la congiuntivite, non la cheratite, la manifestazione oculare più comune nei pazienti COVID-19. Tuttavia, esiste una scarsa correlazione tra la presenza di segni e sintomi oculari e la presenza di SARS-CoV-2 sulla superficie oculare.

Altre ricerche sull’infezione oculare mostrano che le proteine/recettori di ingresso di SARS-CoV-2 sono espressi nel limbus corneale, che divide la cornea, la parte anteriore e trasparente dell’occhio con il “bianco”, la sclera, cioè nell’area tra congiuntiva e epitelio corneale.

Inoltre, i ricercatori hanno rilevato SARS-CoV-2 nei tessuti oculari raccolti da donatori deceduti per COVID-19, quelli con segni e sintomi di COVID-19 e individui senza manifestazioni della nuova infezione da coronavirus, che erano altrimenti idonei chirurgicamente.

COVID-19 e trapianto di cornea, i dati della Eye Bank Association of America

“La domanda importante, tuttavia, è se la presenza del virus si traduce nella trasmissione dell’infezione attraverso la cornea – ha evidenziato Shahzad I Mian, professore di Oftalmologia e scienze visive presso la University of Michigan Medical School. – Attualmente, le informazioni relative a questo problema sono limitate. Finora, tuttavia, non ci sono prove che SARS-CoV-2 si replichi nel tessuto corneale umano e non ci sono segnalazioni di trasmissione dell’infezione attraverso il trapianto di cornea”, ha affermato il professor Mian.

Non solo: i dati dell’EBAA, che ogni anno promuove a Novembre il mese della Donazione delle cornee, per sensibilizzare la popolazione americana sul tema, non mostrano casi di trasmissione di SARS-CoV-2 tra nove pazienti sottoposti a trapianto di cornea utilizzando tessuti di donatori positivi al COVID-19.

Il prezioso lavoro delle Banche degli occhi

Anche la SITRAC, Società Italiana Trapianto di Cornea e Superficie Oculare, torna a lanciare lo stesso messaggio ai pazienti italiani: il trapianto di cornea è sicuro anche grazie al prezioso lavoro delle Banche degli Occhi. EyesON sulla situazione in Italia ha rivolto alcune domande al Prof. Severino Fruscella, Vicepresidente della SITRAC.

Prof. Severino Fruscella

I trapianti di cornea in Italia sono sicuri ovvero le Banche degli occhi sono una garanzia per la scelta qualitativa dei tessuti corneali da trapiantare?
La sicurezza dalle Banche degli Occhi riguardo alla selezione dei tessuti che vengono distribuiti per il trapianto è fuori discussione. Da moltissimi anni ci sono dei protocolli rigidi e ben definiti sia per quanto riguarda la prevenzione della trasmissione di eventuali malattie da donatore a ricevente, sia per quanto riguarda la qualità dei tessuti che vengono utilizzati per il trapianto. Tutte le Banche degli Occhi Italiane fanno parte di un’associazione, la SIBO (Società Italiana Banche degli Occhi) che organizza ogni anno un Congresso Nazionale nell’ambito del Congresso Nazionale della SITRAC (Società Italiana Trapianto di Cornea). Durante questo Congresso avviene un confronto tra i rappresentanti delle singole Banche Regionali, da cui scaturiscono eventuali aggiornamenti e nuovi protocolli.

La diffusione delle Banche degli occhi è così capillare da facilitare il riempimento dei tessuti in una sede non molto lontana dal centro trapianti?
Le Banche degli Occhi hanno carattere regionale. Quasi tutte le Regioni hanno una loro Banca, per cui la diffusione sul territorio è piuttosto capillare. Comunque è prassi comune che le Banche Regionali più grandi, una volta esaurito il fabbisogno all’interno della propria Regione, distribuiscano i tessuti anche ad altre Regioni.

Esiste una certificazione dei tessuti?
Tutti i tessuti che vengono distribuiti dalla Banche degli Occhi sono accompagnati da una certificazione in cui sono trascritte le caratteristiche del donatore, la qualità e la vitalità del tessuto e le caratteristiche anatomiche del lembo. Inoltre vengono eseguiti tutti i test per escludere la presenza di eventuali malattie trasmissibili nel donatore.

Le strutture private possono acquisire i tessuti dalla Banca degli Occhi?
La legge 301 del 1993, che regola l’attività dei trapianti di cornea, sancisce che questo intervento può essere effettuato sia nelle strutture pubbliche che in quelle private. Pertanto non c’è nessuna differenza tra l’approvvigionamento delle cornee tra Ospedali e Case di cura private.

In epoca COVID-19 la cultura della donazione è stata un po’ rallentata?
Nel 2020 vi è stata una netta riduzione nell’attività di trapianto sia per quanto riguarda il trapianto di organi che per il trapianto di cornea. Questo è stato causato sia dalla forte pressione sulle strutture sanitarie dovuta al COVID-19, sia ad un ridotto prelievo di organi e di tessuti.
Per quanto riguarda la possibilità di trasmissione del COVID-19 da donatore a ricevente a seguito di un trapianto di cornea, non esistono evidenze scientifiche che la malattia COVID-19 possa essere trasmessa attraverso il trapianto di una cornea proveniente da un donatore positivo. L’Associazione Europea delle Banche degli Occhi riferisce che nel 2020 nove pazienti sono stati trapiantati con una cornea proveniente da un donatore positivo al COVID-19 e di questi nove nessuno ha sviluppato la malattia.
Comunque, anche se la possibilità di trasmettere la malattia con il trapianto di cornea è prossima allo zero, attualmente le cornee provenienti da donatori con COVID-19 in atto o pregresso non vengono utilizzate per il trapianto.

 

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