Cheratocono, con la tecnica del crosslinking si previene il deterioramento della vista

Il Prof. Cosimo Mazzotta (Università di Siena): «Malattia degli adolescenti, la diagnosi precoce può fare la differenza»

 

Non più una malattia rara, ma con un’incidenza che si attesta a due casi per mille abitanti. Una patologia dei giovani che, investendo soprattutto sulla diagnosi precoce, può essere trattata e curata, e per la quale sono stati raggiunti negli ultimi anni importanti traguardi.

Il Prof. Cosimo Mazzotta, Professore Associato in Malattie dell’apparato visivo, Specialista convenzionato unità dipartimentale di oculistica AUSL Toscana Sudest, Professore a contratto Università di Siena e Direttore del Siena Crosslinking Center, spiega che riguardo il cheratocono, che colpisce in modo specifico in età puberale, quindi in adolescenza “la diagnosi precoce è importante, ed occorre indirizzare il paziente da una diagnostica Low Tech, che è quella dell’optometria, a una diagnostica High tech come la tomografia della cornea. Inoltre – prosegue Mazzotta – se in precedenza il cheratocono era la prima causa di trapianto di cornea, ora si attesta al 50%, anche grazie alla tecnica del crosslinking: il rafforzamento della struttura della cornea, attraverso l’azione combinata della vitamina B2 e della luce ultravioletta. È un trattamento mininvasivo, ben sopportato anche da bambini e ragazzi, e previene il deterioramento visivo”.

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