Glaucoma e cataratta congenita, quando l’occhio è colpito alla nascita

Interviene il Prof. Giorgio Marchini

 

Non sono molto frequenti, ma drammatiche per l’impatto. Perché dalla loro risoluzione deriva la funzione visiva di un nuovo essere. Le malattie della vista che si presentano nella primissima infanzia, o addirittura alla nascita, sono importanti e Verona è uno dei centri di riferimento nazionale. Dalla retinopatia della prematurità alla cataratta e al glaucoma congenito.

Fa il punto il Prof. Giorgio Marchini, Professore Ordinario di Malattie dell’apparato visivo e direttore della Clinica Oculistica dell’Università di Verona.

Il glaucoma congenito è molto raro, colpisce circa un bambino ogni 10-20 mila nati vivi: per la cura richiede competenze non facili da acquisire. Dal punto di vista della diagnosi è importante che anche il pediatra di base sia consapevole di questa possibilità. Un bambino che nasce, si lamenta, lacrima, ha il blefarospasmo, cioè la chiusura forzata delle palpebre, un occhietto un po’ più grande che rifugge la luce deve far nascere il sospetto e far intervenire subito. Generalmente si deve ricorrere alla chirurgia. La cataratta congenita, invece, ha una diagnosi che appare più facile e si manifesta con un riflesso bianco all’interno della pupilla. Anche in questo caso la soluzione è chirurgica.

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