Cornea, trapiantando solo la parte malata meno rigetti e complicanze

Ne parla ad EyesON il Professor Vincenzo Scorcia

 

Negli ultimi 20-30 anni è cambiato moltissimo nei trapianti di cornea. I trapianti lamellari rappresentano la principale innovazione: prima qualunque fosse la patologia corneale si sostituiva tutta la cornea, invece ora siamo in grado di sostituire solo gli strati malati. Il vantaggio del trapianto cosiddetto lamellare è che si riduce il rischio di rigetto, ed in alcuni casi i trapianti adesso possono durare per sempre.

Le procedure vengono eseguite ad occhio chiuso, quindi sono molto più sicure e le complicanze, sia intra che post operatorie, sono decisamente inferiori. A spiegarlo è il Professor Vincenzo Scorcia, Professore Ordinario e Direttore dell’Unità Operativa di Oculistica e della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia, Università degli Studi “Magna Graecia” di Catanzaro.

Una patologia della cornea per la quale i trapianti lamellari di cornea possono essere un’alternativa valida è il cheratocono. “Oggi vi sono terapie efficaci che rendono decisamente meno impotenti di fronte a questa patologia. Terapie – prosegue il Prof. Scorcia – che ne bloccano la progressione: si riesce a fermare la malattia negli stadi iniziali, evitando che possa progredire nelle forme più avanzate. Si è più bravi anche a curarla: da una parte con le correzioni ottiche, o con i trapianti lamellari, che possono dare ottime alternative e soluzioni”.

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