Cheratoplastica Lamellare Anteriore Profonda (DALK): indicazioni attuali e nuove prospettive

Introduzione

Il trapianto di cornea si è evoluto rapidamente negli ultimi 20 anni. La cheratoplastica penetrante (PK) è stata la procedura dominante per oltre mezzo secolo, ma ora è stata sostituita dalle cheratoplastiche lamellari (LK), procedure meno invasive che sostituiscono selettivamente solo lo strato corneale malato.

La cheratoplastica lamellare anteriore profonda (DALK) è la chirurgia cardine per le malattie dello stroma corneale con un endotelio funzionante. La DALK, pur fornendo risultati visivi comparabili, offre vantaggi sostanziali rispetto alla PK, tra cui l’evitare il rigetto endoteliale e una maggiore sopravvivenza del lembo. Tuttavia, la DALK è tecnicamente più difficile e richiede tempi chirurgici più lunghi rispetto alla PK, il che potrebbe essere alla base della lenta adozione di questa tecnica.

Abstract

La cheratoplastica lamellare anteriore profonda (DALK) è il gold standard per le patologie dello stoma corneale con endotelio sano. Consente la sostituzione dello stroma corneale preservando l’endotelio del ricevente, con enormi vantaggi in termini di rigetto e sopravvivenza del trapianto rispetto alla cheratoplastica perforante (PK). Grazie allo sviluppo di varie tecniche chirurgiche per eseguire la DALK e alla capacità dei chirurghi esperti di gestire le rotture della Membrana di Descemet (DM), complicanza più frequente di questa chirurgia e causa principale di conversione in PK, oggi la DALK trova indicazioni più ampie rispetto alle sole ectasie corneali, includendo anche casi con sospetta o nota precedente rottura della DM o casi di infezioni corneali attive non rispondenti a terapia medica. Questo non solo consente ad un maggior numero di pazienti di beneficiare dei vantaggi della DALK rispetto alla PK, ma aumenta le probabilità di successo del trapianto proprio nelle situazioni in cui le PK hanno un maggior rischio di fallimento (ad esempio in caso di quadri di infiammazione importante, infezioni attive, neovascolarizzazione, situazioni che richiedono trapianti molto larghi, ecc..).

Caterina Sarnicola1,2, Enrica Sarnicola1,3, Vincenzo Sarnicola1,3
1 Clinica degli Occhi Sarnicola, Grosseto
2 Ospedale San Donato, U.O.C. Oculistica, Arezzo
3 Ambulatorio di Chirurgia Oculare Santa Lucia, Grosseto

Fonte: OftalmologiaDomani.it

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