Digiuno intermittente: l’opinione dello specialista

Le diete con digiuno intermittente possono avere effetti sulla perdita di peso e prevenire il rischio di malattie cardiocircolatorie
Concentrare i pasti della giornata: una strategia che fa bene alla salute

 

Mangio meno, così dimagrisco. Un mantra per molte persone, su cui gli esperti avvertono: a patto che ci si riesca, la perdita di peso è bene indirizzarla dove serve. Secondo Giovanni Spera, Professore di Medicina Interna ed Endocrinologia alla Sapienza Università di Roma e Presidente della Società Italiana per lo Studio dei Disturbi del comportamento Alimentare & Obesità (SISDCA), che EyesON ha intervistato in occasione del Congresso ‘Nutraceutica e occhio’ a Roma, “Una perdita di peso è preferibile avvenga a carico del tessuto adiposo, grasso viscerale, e poco o niente a carico delle strutture muscolari”.

Certe strategie possono favorire tale obiettivo: ad esempio il digiuno alternato con periodi di alimentazione. Studi scientifici hanno stabilito le finestre entro le quali digiunare, o più correttamente ridurre l’apporto calorico. Si è stabilito ad esempio che le diete con digiuno intermittente possono avere effetti sulla perdita di peso e prevenire il rischio di malattie cardiocircolatorie: questo avviene concentrando in otto ore l’alimentazione della giornata, e facendo seguire 16 ore di digiuno, comprensive del sonno notturno. Digiunare o ridurre l’apporto di cibo una volta a settimana o poco più, una volta ogni tanto, sotto forma di digiuno controllato con apporto almeno di liquidi ed elettroliti e una piccola dose di alimenti, non può far male, a patto che questo non venga utilizzato come alibi per mangiare in eccesso successivamente. Tutti i giorni, poi, bisognerebbe svolgere attività fisica di tipo aerobico.

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