Brindisi delle Feste: dal salmone alla frutta secca i trucchi per limitare i danni

I brindisi delle Feste regalano convivialità e allegria, ma occorre moderazione con l’alcol, anche per prevenire problemi agli occhi.

Questo il messaggio del Professor Gianluca Scuderi, Direttore UOD Oftalmologia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma.

L’esperto spiega infatti che, se con un eccesso di alcolici e superalcolici si può andare incontro nel breve periodo ad offuscamento della vista, fenomeni di abbagliamento e occhi rossi, sul lungo periodo l’alcol rappresenta un vero e proprio fattore di rischio per la maculopatia senile e lo sviluppo di cataratta. Occhio anche agli zuccheri durante le Feste: un consumo eccessivo come anche dei carboidrati determina infatti uno stato infiammatorio nel nostro organismo, attivando processi di ossidazione che sono alla base di molte patologie degenerative comprese quelle oculari.

“Sicuramente– specifica Scuderi – il consiglio è quello della moderazione: non neghiamoci i brindisi augurali, ma non esageriamo con i super alcolici, evitiamo il consumo di alcol a stomaco vuoto o dopo aver mangiato carboidrati raffinati e cibi zuccherati. Questo perché si digeriscono molto rapidamente, il che significa che l’alcol che si ingerisce verrà assorbito rapidamente nel sangue. Meglio consumare per esempio una fetta di salmone ricco di acidi grassi omega-3. Il salmone è una perfetta fonte di proteine e il grasso aiuta a rallentare la velocità con cui il cibo lascia lo stomaco. Infatti, più a lungo il cibo è nello stomaco, minore è il tasso di alcol che viene assorbito nel sangue. Il salmone è anche una fantastica fonte di vitamina B12, che si riduce quando beviamo alcolici. Anche la frutta secca a guscio è un’altra ottima fonte di acidi grassi omega-3 e proteine; basterebbe consumare una manciata di noci, anacardi o pistacchi almeno 10 minuti prima del brindisi per ottenere dei benefici”.

“Dopo aver bevuto qualche drink di troppo – aggiunge l’esperto – è facile che la visione si faccia offuscata: l’alcol influisce negativamente sulla visione periferica. Si determina poi un rallentamento della cinetica pupillare con conseguente possibilità di fenomeni di abbagliamento. Un eccesso di alcol riduce inoltre l’ossigeno nei globuli rossi, provocando una vasodilatazione periferica con conseguente iperemia congiuntivale: i classici occhi rossi di chi ha alzato un po’ troppo il gomito. Sul lungo termine, invece, le problematiche sono di altro tipo: sappiamo infatti che l’alcol rappresenta un fattore di rischio per la maculopatia senile e lo sviluppo di cataratta”.

“Il danno da alcol – conclude Scuderi – è un danno di tipo tossico soprattutto sulle strutture del nervo ottico. Lo smaltimento non è uguale in tutte le persone: varia in funzione del sesso, dell’età e di caratteristiche personali; negli adolescenti inoltre il consumo di alcol può essere molto pericoloso sotto i 16 anni il fegato non è ancora in grado di metabolizzarlo in maniera efficiente. Anche l’anziano perde gradualmente tale capacità. Per questa ragione alcune persone sono più vulnerabili agli effetti dell’alcol”.

 

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