Bimbi e ragazzi: la vera ‘trappola’ delle vacanze di Natale sono i dispositivi elettronici

Le raccomandazioni del Professor Paolo Nucci (Università Statale di Milano)

 

Natale, tempo di vacanze e relax. Rispetto al passato i traumi agli occhi in casa che coinvolgono i bambini sono sempre meno frequenti, anche perché le precauzioni adottate in casa sono ormai diffuse. I maggiori rischi vengono dall’esterno. Una delle problematiche più pressanti che riguardano oggi i bambini e i ragazzi, che per diversi giorni restano a casa durante il periodo natalizio, è relativa invece al tempo trascorso sui dispositivi elettronici: basti pensare agli atteggiamenti compulsivi dei più piccoli lasciati da soli davanti al monitor di un televisore, ma anche di un tablet o telefonino, a giocare magari ad un videogioco, che li assorbe al punto da renderli poco interessati a tutto il resto. L’uso dei device, proprio per questo, andrebbe limitato al minimo.

Lo spiega il Professor Paolo Nucci, Ordinario di Oftalmologia dell’Università Statale di Milano ed esperto di Oftalmologia pediatrica. “Il rischio – spiega Nucci – è che il bambino si senta trascinato in questa realtà virtuale, e questo è per certi versi drammatico: in Italia ci sono oggi 10mila ragazzini che entrano nel Metaverso appena possono, si infilano le cuffie, si mettono di fronte a dei monitor enormi o indossano dei visori e vivono una vita che non è la loro. Uno dei rischi che spesso anche come medici riscontriamo è che questi bambini non riescano a socializzare o che, se lo fanno, questo avvenga in un mondo dove si creano una vita diversa”.

Oltre a questo, l’esperto sottolinea che trascorrere numerose ore davanti allo schermo di un computer influisce molto negativamente sul livello di qualità che offriamo al nostro sistema visivo. “In questo contesto – aggiunge Nucci – emerge poi un altro problema: quello del dry eye (occhio secco). Stiamo assistendo all’evidenza che i bambini oggi hanno più facilmente questo disturbo, finora legato piuttosto all’età anziana: questo anche perché si ammicca molto di meno quando si sta davanti allo schermo di un device”.

Secondo l’esperto, ai genitori “l’oculista deve segnalare che non è fisiologico che il bambino trascorra molte ore al giorno, anche per un rischio maggiore di miopia e di occhio secco. Occorre tenere presente – prosegue Nucci – che i bambini sotto i 4-5 anni ai videogiochi o al telefonino non dovrebbero stare. Oggi ci sono bimbi di 7-8 anni con un profilo Instagram, che vanno su Facebook, e questa è davvero un’aberrazione. Bisognerebbe evitare che ci sia qualsiasi tipo di interesse verso queste cose, perlomeno fino a una certa età”.  I bambini, in conclusionedovrebbero trascorrere all’aria aperta le stesse ore che dedicano allo studio o a giocare ai videogiochi. Se il bambino sta sei ore a scuola, è bene che stia almeno tre ore all’aria aperta. Se poi trascorre 40-60 minuti al giorno a giocare a un videogioco questo è accettabile, ma sempre rapportato alle ore trascorse fuori”.

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