La pandemia ha messo a dura prova il sistema delle Banche degli Occhi

La Dott.ssa Paola Bonci, responsabile Banca delle Cornee dell’Emilia Romagna: «Serve campagna di sensibilizzazione sulle donazioni»

 

Con la pandemia ci sono state ripercussioni molto importanti per le Banche degli Occhi, con un blocco completo delle donazioni e dei trapianti di cornea. La situazione è rimasta in completo stallo fino a maggio 2020, tanto che alcune cornee idonee ad essere trapiantate sono state spedite ad esempio in Ruanda tramite l’associazione AMOA Onlus.

Dal pre Covid al post Covid il calo delle donazioni è stato quantificato nel 30%. Alla fine del 2021 si è osservata una risalita delle donazioni, ma comunque il calo delle donazioni è quantificato nel 23%, a cui si accompagna un calo dell’8% nel numero di trapianti.

“Nel 2020 – spiega la Dott.ssa Paola Bonci, responsabile Banca delle Cornee dell’Emilia Romagnala molla che ha fatto ripartire comunque le donazioni è stata la direttiva del Centro Nazionale trapianti, che ha equiparato a chirurgia di urgenza la donazione e il trapianto di cornea. Vi sono poi state direttive improntate anche alla sicurezza nel prelievo delle cornee, sia per l’operatore che per il ricevente. Bisognerebbe – aggiunge la Dott.ssa Bonci – investire in una campagna di sensibilizzazione sulla donazione.”

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